Diritto all’oblio: cosa è e quando serve

Il web ormai ci è d’aiuto in ogni ambito della nostra vita, tanto da essere ormai diventato indispensabile. Utile per certi aspetti, in altri casi si può rivelare un’arma a doppio taglio.

È il caso ad esempio della diffusione di notizie non corrette sulla nostra reputazione oppure di indiscrezioni o addirittura di immagini “rubate” dai vari profili social. Infatti per eliminare un contenuto scomodo non è sufficiente cancellare il singolo articolo oppure l’immagine. Share is care, questo è il motto e spesso tutto ciò che pubblichiamo rimbalza senza controllo in ogni angolo del mondo.

Dobbiamo quindi essere succubi di questo sistema e restare passivi senza fare nulla?

No, il diritto all’oblio è possibile.

È pur vero che però mantenersi sulle tracce di una foto o un video che vogliamo cancellare, può davvero risultare difficile. Infatti bisogna procedere con estrema cautela e attenzio e selezionare e identificare tutti i contenuti incriminati.

Va da sé che per poter indicizzazione il tutto e bloccare la duplicazione delle informazioni, bisogna procedere con un lavoro molto accurato.

Basti pensare ad esempio ai minori. Non sono rari i casi di figli che ancora under 18 abbiano espresso il loro dissenso nei confronti dei genitori sempre pronti a diffondere le loro immagini sul web. I più piccoli infatti sono meno consapevoli dei propri diritti e spesso sono indotti a rilasciare il loro consenso senza approfondire le condizioni.

Ma spesso la questione è meno complicata di così. Ad esempio si vuole semplicemente cancellarsi da un social network. Cancellare il profilo non significa in automatico riappropriarsi di tutto il materiale e le informazioni pubblicate: per questo è necessario contattare direttamente le società interessate.

Infine pensiamo anche che i motori di ricerca rappresnetano una cassa di risonanza enorme delle informazioni che ci riguardano, nel bene e nel male. Meglio monitorarli con costanza.